ONU: il degrado ambientale responsabile di quasi il 25% di tutti i decessi

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ONU: L’INQUINAMENTO AMBIENTALE UCCIDE NEL MONDO 234 VOLTE PIU’ CHE I CONFLITTI

Il nuovo rapporto pubblicato dall’UNEP - United Nations Environment Programme (il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) in collaborazione con il WHO - World Health Organization ed altre organizzazioni  in occasione della seconda Assemblea dell’Ambiente delle Nazioni Unite (UNEA2) a Nairobi nel Maggio 2016, rivela che nel 2012, 12,6 milioni di morti premature nel mondo sono da attribuirsi a condizioni ambientali degradate; in pratica l’inquinamento ambientale uccide 234 volte più che i conflitti.  Il  rapporto  sostiene che gli impatti ambientali sono responsabili della morte di più di un quarto di quelle che coinvolgono i bambini sotto i cinque anni di età.

Il rapporto afferma che l’inquinamento atmosferico uccide nel mondo 7 milioni di persone all’anno: “Air pollution is the world’s largest single environmental risk to health: some 7 million people across the world die each year as a result of everyday exposure to poor air quality.” Sono invece 842.000 le persone che muoiono annualmente per mancanza di acqua potabile, che spesso causa dissenteria. Ogni anno, l’esposizione al piombo uccide 606.000 persone mentre quella all’amianto 107.000. I disastri naturali dal 1995 hanno mietuto 606.000 vittime, colpendo oltre 4 miliardi di persone sul pianeta.

Fig.6 report UNEP

Il cambiamento climatico sta esacerbando la scala e l’intensità dei rischi della salute ambientale. Le stime dell’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità, indicano che 250.000 morti aggiuntivi potrebbero verificarsi ogni anno tra il 2030 e il 2050 per problemi dovuti per lo più a malnutrizione, malaria, diarrea, ondate di calore, il tutto riconducibili ad aspetti legati al cambiamento climatico.

http://web.unep.org/unea

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