Museo di Capodimonte – Materiale Particolato: PM10, PM2.5, PM1

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Materiale Particolato: PM10, PM2.5, PM1

Il Particolato Atmosferico – PM, emesso da sorgenti sia naturali che antropiche, in ambito museale provoca danni con la sua frazione fine in grado di penetrare le teche di protezione delle opere d’arte, mentre la frazione grossolana è maggiormente soggetta alla deposizione e può produrre patine che possono alterare la percezione visiva, e contribuire a creare un substrato per potenziali attacchi microbici sulle opere d’arte.

Rischio potenziale di degrado del patrimonio museale di Capodimonte conservato nelle sale espositive e nelle vetrine

Materiali: Tutti: pietre e marmi, bronzi, quadri ed affreschi, carte e materiale d’archivio, pellicole e materiale fotografico.
Danno: Sbiadimento, sporcamento, perdita di brillantezza e lucentezza, rischio di attacco biologico e conseguente biodeterioramento
Valori suggeriti:  PM2.5 musei in atmosfera pulita: 1-30 microgr/m3;  PM2.5 musei in area urbana: 1-100 microgrg/m3

PM2.5_PM10

Black Carbon – BC, frazione scura del particolato atmosferico

Il black carbon – BC è una frazione del particolato atmosferico fine che deriva da processi di combustione. Aa causa delle sue piccole dimensioni, oltre ai danni al patrimonio culturale, è considerato un pericoloso inquinante per l’uomo, in grado di penetrare attraverso l’apparato respiratorio e giungere al sangue determinando patologie polmonari e cardiovascolari. Contribuisce al riscaldamento climatico, poiché assorbe la radiazione solare e per questo è considerato un importante Short Lived CLimate Forcers.

Rischio potenziale di degrado del patrimonio museale di Capodimonte conservato nelle sale espositive e nelle vetrine

Materiali: Tutti, soprattutto opere in gesso, marmo e porcellane.
Danno: Annerimento delle superfici (sporcamento), alterazione estetica.
Valori suggeriti:  < 1-2-microgr/m3 indoor;  < 2-3 microgr/m3 outdoor in aree urbane

BC_PM1

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